venerdì 25 ottobre 2013

ANGELUS

V. Angelus Domini nuntiavit Mariae;
R. Et concepit de Spiritu Sancto.

Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum. Benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui, Iesus. Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc, et in hora mortis nostrae. Amen.

V.
Ecce ancilla Domini.
R. Fiat mihi secundum verbum tuum.

Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum. Benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui, Iesus. Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc, et in hora mortis nostrae. Amen.

V.
Et Verbum caro factum est.
R. Et habitavit in nobis.

Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum. Benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui, Iesus. Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc, et in hora mortis nostrae. Amen.

V.
Ora pro nobis, sancta Dei Genetrix.
R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.
Oremus:
Gratiam tuam, quaesumus, Domine, mentibus nostris infunde; ut qui, Angelo nuntiante, Christi Filii tui incarnationem cognovimus, per passionem eius et crucem, ad resurrectionis gloriam perducamur. Per eundem Christum Dominum nostrum.
R. Amen.


V. L’Angelo del Signore portò l’annunzio a Maria;
R. Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo.

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del seno tuo, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

V.
Eccomi, sono la serva del Signore.
R. Si compia in me la tua parola.

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del seno tuo, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

V.
E il Verbo si fece carne.
R. E venne ad abitare in mezzo a noi.

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del seno tuo, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

V.
Prega per noi, santa Madre di Dio.
R. Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo:
Infondi nel nostro spirito la Tua grazia, o Padre: Tu che all’annuncio dell’Angelo ci hai rivelato l’Incarnazione del Tuo Figlio, per la Sua Passione e la Sua Croce guidaci alla gloria della Risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.

Per non fare figli, sterilizzatevi

Vasectomy Day, un'operazione dal vivo di stefano magni
Ad Adelaide, in Australia, in occasione della settimana della Science Exchange è stata lanciata la Giornata Mondiale della Vasectomia. Sì, vasectomia, avete letto bene: resezione dei dotti deferenti, i canali dello sperma nel pene maschile. Per pubblicizzare il lieto evento, sono state mandate in diretta streaming i video di ben 16 operazioni, eseguite dal vivo di fronte al pubblico di Adelaide. A prima vista sembrerebbe uno spot alla rovescia, per spaventare la gente e farla scappare a gambe levate. Farsi mettere i ferri addosso fa sempre paura. Farseli mettere sulle parti intime maschili è terrorizzante. Vedere cosa accade in sala operatoria è fisicamente ributtante (anche gli studenti di medicina, all’inizio, svengono), anche solo per l’estrazione di un molare. Figuriamoci per un intervento che consiste in una parziale castrazione. Forse in un mondo come quello di oggi è possibile far pubblicità anche con le immagini più impressionanti, considerando che c’è gente che paga fior di abbonamenti a canali satellitari per gustarsi lo spettacolo di intere operazioni di chirurgia plastica. E sempre più giovani pagano per farsi infilzare da spille o addirittura farsi marchiare a fuoco. Pare che i promotori dell’iniziativa, fra cui Planned Parenthood (lobby de-natalista) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, contino proprio su questo gusto dell’orrido e istinto alla rovescia. «La parte più difficile è far apparire la vasectomia come un qualcosa di attraente», ammette però l’urologo Stein, uno dei medici che hanno operato dal vivo e in diretta streaming. Per sensibilizzare più gente possibile è stato anche girato un film-documentario, educativo, “Il vasectomista”, diretto da Jonathan Stack, un regista vincitore di Emmy Award.
Al di là dell’orrore fisico, che dire del messaggio che questa operazione di marketing vuol veicolare? Secondo l’Oms e Planned Parenthood, la vasectomia è il metodo più efficace e meno costoso di contraccezione. Si rende sterile il maschio (è più facile che sterilizzare la femmina) e si può condurre una vita sessualmente attiva, pur senza preservativo e senza la noia di rischiare di avere uno o più figli di mezzo. Questa è la logica, papale papale, spiegata anche dall’81enne Paul R. Ehrlich, professore alla Stanford University: «I maschi di queste nazioni (India e Cina, ndr) dovrebbero andare in delirio di felicità: risparmiano per sempre alle loro mogli e alle fidanzate il peso della contraccezione». E magari non sono più “costretti” a buttar via il neonato, come è successo a Mumbai, in India, in pochi giorni: il primo bimbo (benché l’avessero pure accoltellato) è stato rinvenuto miracolosamente vivo, una neonata, invece, è stata trovata già morta ieri. Due dei tantissimi infanticidi a cui si ricorre, da quelle parti, quale “efficace ed economica” politica di denatalità. In Cina, invece, la vasectomia, molto spesso, non è una scelta, ma una pratica forzata. Serve ad implementare la “politica del figlio unico”, che impone sterilizzazione forzata, multe salatissime, carcere e distruzione del proprio tetto coniugale (nei casi peggiori) se si osa avere più di un figlio per coppia. Alle decine di milioni di cinesi, vittime di queste repressioni, gli organizzatori della Giornata Mondiale della Vasectomia, lanciano il chiaro messaggio: “Non aspettare di farti castrare dal compagno poliziotto, sterilizzati prima tu”.
La Giornata della Vasectomia è mondiale, ma è rivolta soprattutto alle potenze asiatiche. Serve a privarci di concorrenti pericolosi? C’è sempre il dubbio che lo scopo, neppure troppo ben celato, sia questo: impedire la crescita di un grande mercato interno e sempre più benestante in India e in Cina. Ma i promotori dell’iniziativa potrebbero addirittura essere in buona fede e credere di fare del bene a queste potenze emergenti. Perché è ancora diffusa l’idea che più uomini ci sono, più poveri saranno. Ebbene sì, sono ancora fermi alla teoria di Thomas Robert Malthus (1766-1834), il quale era convinto che le risorse agricole a disposizione potessero aumentare a una velocità inferiore rispetto alla crescita demografica. Dunque, a suo avviso, non ci sarebbe stato cibo sufficiente per tutti.
Questa teoria ha portato a "spiacevoli" conseguenze politiche: la guerra vista come “igiene dell’uomo” per tutto l’800 e la prima metà del ‘900, il colonialismo per conquistare risorse e trovare luoghi in cui parcheggiare la popolazione eccedente, l’eugenetica (sterilizzazione forzata di persone arbitrariamente considerate “indegne” di riprodursi) pratica diffusa nei Paesi scandinavi fino agli anni ‘70, infine il nazismo che mirava a guadagnare uno spazio vitale per la crescente popolazione tedesca, sia conquistando territori (nell’Est europeo), sia eliminando “razze” umane considerate “inferiori” che avrebbero costituito una concorrenza troppo ingombrante nella spartizione delle risorse. Ma a prescindere dalle conseguenze politiche della teoria di Malthus, quest’ultima si è rivelata … totalmente errata. Quando la scrisse, nei primi decenni del XIX Secolo, la popolazione mondiale era di poco inferiore al miliardo. Oggi siamo sette volte più numerosi. Eppure, stranamente, la fame del mondo riguarda una popolazione sempre inferiore. Tra il 1990 e il 2012, la percentuale di persone nel mondo che soffre di fame cronica è diminuita dal 18,6% al 12,5%. Nello stesso lasso di tempo, la popolazione mondiale è passata dai 5,3 miliardi del 1990 ai 7 miliardi attuali. Al crescere della popolazione, crescono le risorse. Ovvio: non solo c’è più gente che consuma, ma c’è anche più gente che produce. E più menti pensanti che escogitano nuovi metodi di produzione.
La Giornata Mondiale della Vasectomia ignora queste realtà elementari. Torna indietro alla mentalità dei primi dell’800. E propone, quale nostro brillante futuro, di castrare l’uomo.

Antisemitismo, nuova condanna del Papa, che ricorda: oggi non pochi cristiani sono perseguitati

Antisemitismo, nuova condanna del Papa, che ricorda: oggi non pochi cristiani sono perseguitati



Quando una minoranza qualsiasi è perseguitata, tutta la società è in pericolo e tutti dobbiamo sentirci coinvolti: lo ha detto il Papa stamani, ricevendo in Vaticano la Delegazione del Simon Wiesenthal Center, un’organizzazione internazionale ebraica per la difesa dei diritti umani. Papa Francesco, ribadendo la condanna dell'antisemitismo, ha ricordato anche le persecuzioni che non pochi cristiani stanno oggi subendo nel mondo. Il servizio di Sergio Centofanti:RealAudioMP3

Era un appuntamento fissato già da tempo da Benedetto XVI, al quale Papa Francesco non manca di rivolgere il suo affettuoso pensiero e la sua preghiera. La delegazione ebraica aveva chiesto a Papa Ratzinger di poterlo incontrare:

“Questi incontri sono da parte vostra un segno di rispetto e di stima per i Vescovi di Roma, del quale sono grato e al quale corrisponde la considerazione del Papa per l’opera alla quale vi dedicate: di combattere ogni forma di razzismo, intolleranza e antisemitismo, preservando la memoria della Shoah e promuovendo la comprensione reciproca mediante la formazione e l’impegno sociale”.

Il Papa ribadisce ancora una volta, come fatto in queste ultime settimane, “la condanna della Chiesa per ogni forma di antisemitismo”, sottolineando “come il problema dell’intolleranza debba essere affrontato nel suo insieme”:

“Là dove una minoranza qualsiasi è perseguitata ed emarginata a motivo delle sue convinzioni religiose o etniche, il bene di tutta una società è in pericolo e tutti dobbiamo sentirci coinvolti. Penso con particolare dolore alle sofferenze, all’emarginazione e alle autentiche persecuzioni che non pochi cristiani stanno subendo in diversi Paesi del mondo. Uniamo le nostre forze per favorire una cultura dell’incontro, del rispetto, della comprensione e del perdono reciproci”.

Per la costruzione di una tale cultura, il Papa sottolinea “l’importanza della formazione: una formazione che non è solo trasmissione di conoscenze, ma passaggio di una testimonianza vissuta, che presuppone lo stabilirsi di una comunione di vita, di una ‘alleanza’ con le giovani generazioni, sempre aperta alla verità. Ad esse, infatti – ha aggiunto - dobbiamo saper trasmettere non solo delle conoscenze circa la storia del dialogo ebraico-cattolico, circa le difficoltà attraversate e circa i progressi compiuti negli ultimi decenni: dobbiamo soprattutto essere in grado di trasmettere la passione per l’incontro e la conoscenza dell’altro, promuovendo un coinvolgimento attivo e responsabile dei nostri giovani”:

“In questo, l’impegno condiviso a servizio della società e dei più deboli riveste grande importanza. Vi incoraggio a continuare a trasmettere ai giovani il valore dello sforzo comune per rifiutare muri e costruire ponti tra le nostre culture e tradizioni di fede. Andiamo avanti con fiducia, coraggio e speranza. Shalom!”.


PROSSIMA FERMATA L'EUTANASIA

Campagna dell'Associazione Luca Coscioni
Non ho simpatia per i complottisti, che spiegano la storia come un unico grande complotto. Ma non ne ho neppure per gli ingenui, i quali pensano che i complotti non esistano. Non c'è il Grande Complotto, ma ci sono tanti complotti con la «c» minuscola, settoriali e locali. Uno dei più evidenti è costituito dallo sforzo di diverse lobby - anticlericali, massoniche, ideologiche, legate a certi interessi dei «poteri forti», dell'industria farmaceutica e delle cliniche - per aggredire la vita e la famiglia in un escalation di leggi sempre più radicali. A Malta, introdotto il divorzio per referendum, siamo già a una proposta di legge per il riconoscimento delle unioni civili omosessuali, con diritto di adozione. In Francia Tugdual Derville, portavoce della Manif pour Tous, sta cercando di radunare nuovamente il popolo della famiglia e della vita, contro una legge sull'eutanasia che galoppa verso l'approvazione. Anche da noi la strada è tracciata: appena approvata la legge sull'omofobia, seguita da quella sulle unioni omosessuali, il Parlamento si occuperà di eutanasia.
Si tratta di regolare pochi casi pietosi? Questa è la menzogna consueta, ma la verità è diversa. Mentre si discute di eutanasia in Francia, la giornalista Stéphane Kovacs ha pubblicato sul quotidiano «Le Figaro» un'agghiacciante inchiesta su come vanno le cose nel vicino Belgio, dove l'eutanasia c'è già. L'inchiesta constata la «banalizzazione» del l'eutanasia. Una proposta di legge che mira a estenderla - come in Olanda - ai minorenni «capaci di discernimento» e ad alcune categorie di malati mentali - che «chiederebbero» l'eutanasia «tramite» i loro parenti, cioè sarebbero messi a morte senza avere voce in capitolo - gode secondo i sondaggi del favore della maggioranza della popolazione.
Perché - lo sappiamo in Italia in tema di aborto - la legge produce costume. L'eutanasia in Belgio ormai è considerata normale. Nel 2012 i casi di eutanasia sono aumentati del 25% rispetto al 2011, nel 2013 stanno ancora aumentando e rappresentano ormai il due per cento di tutti i decessi sul territorio belga. Sono 1.432 i morti per eutanasia del 2012, e aumenteranno certamente nel 2013. La chiave degli spaventosi numeri belgi sta nella legge che permette di chiedere di morire non solo per gravi «sofferenze fisiche» ma anche per «sofferenze psichiche» che il paziente denuncia come intollerabili. I medici che fanno parte delle commissioni chiamate a esaminare le richieste lo confessano: alla fine, decide il paziente perché il medico non ha nessun criterio sicuro per escludere la presenza di una sofferenza psicologica che qualcuno dichiara di non riuscire più a sopportare.
Il caso di Nathan ha scosso il Belgio agli inizi di ottobre. Questo transessuale di 44 anni ha chiesto e ottenuto l'eutanasia perché l'operazione che - gli era stato promesso - lo avrebbe trasformato in donna era fallita. Non potendo diventare donna, Nathan ha preferito morire: una tragica parabola dove s'incrociano eutanasia e ideologia del gender, producendo una miscela che uccide. E non finisce qui. «Dora», altro transessuale e migliore amico di Nathan, ha dichiarato che la morte della sola persona che gli era vicina, appunto Nathan, ha reso le sue sofferenze psicologiche intollerabili. Anche «Dora» ha chiesto l'eutanasia, e ora attende di morire.
Due gemelli sordi di 45 anni hanno chiesto e ottenuto l'eutanasia insieme perché una malattia rischiava di renderli anche ciechi. E l'inchiesta della giornalista francese rivela come negli ospedali i malati di Alzheimer e di alcune forme di cancro «spariscano» - i pazienti in cura per l'Alzheimer sono diminuiti del venticinque per cento in due anni -, qualche volta per l'eutanasia formale amministrata secondo la legge, qualche volta più rapidamente e discretamente. È quella «eutanasia silenziosa» nelle corsie degli ospedali di cui ha parlato diverse volte Papa Francesco, figlia di quella che il Pontefice chiama «cultura dello scarto»: le vite che non servono sono scartate.
Non solo l'eutanasia si banalizza. C'è anche chi la propone come una scelta morale meritevole, che va a beneficio della collettività facendo risparmiare spese inutili. Una propaganda seducente esalta chi ha il coraggio di chiedere l'eutanasia anziché costringere lo Stato, in tempi di crisi economica, a fornirgli cure costosissime, e induce un senso di colpa in chi invece l'eutanasia non la chiede.
L'estensione ai minorenni «capaci di discernimento» non potrà che peggiorare ulteriormente le cose. Intervistato dalla Kovacs, un avvocato specializzato si chiede già come faranno le commissioni a negare che una minorenne anoressica che si vede grassa e che è stata lasciata dal ragazzo provi una «sofferenza psichica» intollerabile, che giustifica il suo desiderio di morire. Una volta «voglio morire» era una battuta retorica da scrivere sul diario. Oggi rischia di essere presa immediatamente sul serio da una commissione in camice bianco. Prima di poterci ripensare, la poveretta sarà già morta. Sembra un film dell'orrore, ma è già realtà. Oggi in Belgio e in Olanda, domani in Francia, dopodomani in Italia.

IL VANGELO DEL GIORNO

In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l'aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo».


Medita

Termina con oggi il lungo capitolo 12 di Luca, nel quale abbiamo incontrato diversi messaggi del Maestro, alcuni rivolti direttamente ai discepoli, altri alle folle. E ad esse, la pericope di oggi, pone nuovamente il tema della ipocrisia.
Gesù ricorre a due immagini che senz’altro erano assai conosciute. La prima riconduce ai lavori dei campi, quando era determinante comprendere il tempo delle piogge e il tempo delle arsure. La seconda presenta, e non è la prima volta, il personaggio del giudice che, lo abbiamo già incontrato, non sempre brilla per correttezza: quindi meglio evitare di trovarsi alla sua presenza.
L’ipocrisia è di quanti sanno comprendere e presentare il messaggio agli altri senza, tuttavia, riconoscere quanto li attraversa e li coinvolge. Gesù invita alla riflessione sul tempo che viviamo e sul valore che ad esso assegniamo. La venuta dell’Emmanuele, del Dio-con-noi, ha inaugurato una stagione nuova. È arrivato il tempo della salvezza, un tempo dal valore qualitativamente superiore al solito scorrere del tempo. È il tempo del Regno, kairos, che si inserisce nella vita quotidiana di tutti noi, kronos: sappiamo riconoscerlo?

Per Riflettere

Siamo afflitti da una malattia: ci vediamo poco da vicino e troppo bene da lontano. Indulgenti con noi stessi, pronti ad accusare gli altri. La nostra miopia è molto più grave dei limiti degli altri.

IL SANTO DEL GIORNO





25 Ottobre - S. Gaudenzio Vescovo.



Amico di S. Ambrogio, eccellente oratore, autore di discorsi o trattati che rivelano in lui un grande erudito e un maestro di vita cristiana, Gaudenzio, ottavo vescovo di Brescia, è uno dei grandi protagonisti del IV secolo. « Tu hai un ingegno così vivo - gli scriveva Rufino di Aquileia - e una tale gentilezza di spirito, che è necessità porre in iscritto e pubblicare tutto ciò che tu vai dicendo nel normale colloquio o nella predicazione in chiesa». Ma Gaudenzio, nato a Brescia verso la metà del IV secolo, era anche molto modesto e riteneva di poter soltanto istruire il suo popolo a viva voce. Mai avrebbe sognato di affìdare allo scritto le sue considerazioni sulla Sacra Scrittura se non ne fosse stato vivamente pregato da un illustre cittadino di Brescia, Benevolo, il quale, essendo stato impedito dalla malattia a intervenire alle solennità pasquali del 404, chiese all'amico vescovo di fargli avere i dieci sermoni pronunciati in chiesa in quella occasione.

I temi dei suoi discorsi riguardano alcuni passi chiave del Vecchio e soprattutto del Nuovo Testamento, con attualizzazioni che rivelano in lui le qualità del pastore più che dell'esegeta. In un sermone sul Natale è contenuta una vibrante requisitoria contro i ricchi che sperperano i beni di tutti e non accettano di spartirli con chi vive nell'indigenza. Poiché trascrisse i suoi discorsi per inviarli a un amico che soffriva, nella prefazione parlava del provvidenziale disegno divino nella prova della malattia e del dolore fisico o morale.

I suoi discorsi, copiati e diffusi, vennero utilizzati da altri pastori d'anime. Qualcuno scrisse a Gaudenzio per domandargli spiegazioni, e così il vescovo di Brescia fu costretto ad approfondire altri temi, a dare maggior corpo alla sua biblioteca. Scrittore suo malgrado, Gaudenzio fu anche vescovo contro la propria inclinazione, giacché sappiamo dalla stessa testimonianza di S. Ambrogio che si dovette ricorrere addirittura al ricatto per fargli accettare la successione al vescovo Filastrio, morto nel 387.

Ambrogio, che tenne il discorso di circostanza durante la sua consacrazione, avvenuta verso il 390, se lo portò con sé a Milano per un ciclo di omelie ai suoi fedeli. Gaudenzio fece anche parte della delegazione inviata nel 406 da papa Innocenzo I a Costantinopoli a perorare la causa del Crisostomo, costretto all'esilio dall'imperatrice Eudossia. Il viaggio si risolse in una paurosa avventura e il Crisostomo scrisse a Gaudenzio per esprimergli la propria riconoscenza. La morte colse il vescovo di Brescia verso il 410, una data fatidica per Roma.

PREGHIERE DEL MATTINO

PREGHIERE DEL MATTINO.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.  Amen.
TI ADORO.
Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata, fa' che siano tutte secondo la tua santa volontà per la maggior tua gloria. Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.

PADRE NOSTRO.
Padre nostro, che sei nei cieli sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

AVE MARIA.
Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei  benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

GLORIA AL PADRE.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, dei secoli. Amen.

CREDO O SIMBOLO APOSTOLICO.
Credo in Dio Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocefisso, morì e fu sepolto. Discese agli inferi, il terzo giorno è resuscitato secondo le Scritture. E’ salito al cielo, siede alla destra del Padre e di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la resurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

ANGELO DI DIO.
Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me che ti fui affidato/a  dalla pietà celeste. Amen.

SALVE O REGINA.
Salve O Regina, Madre di misericordia, vita e dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo esuli figli di Eva, a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque avvocata nostra, volgi a noi, quegli occhi tuoi misericordiosi e mostraci dopo questo esilio, Gesù,  il frutto benedetto del tuo  seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

GESÙ, GIUSEPPE E MARIA.
Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l’anima mia. Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell’ultima agonia. Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l’anima mia.

OFFERTA DELLA GIORNATA.Cuore divino di Gesù, io ti offro, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

PER LA FAMIGLIA.Il Dio della pace benedica e custodisca la nostra famiglia. Ci renda capaci di fare la sua volontà in tutte le nostre azioni e accresca in noi ciò che gli è gradito. Amen.

ATTO DI FEDE.Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo tutto quello tu hai rivelato e la santa Chiesa ci propone a credere. Credo in te, unico vero Dio in tre persone uguali e distintamente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato, morto e risorto per noi, il quale darà a ciascuno, secondo i meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa fede voglio sempre vivere. Signore accresci la mia fede.

ATTO DI SPERANZA.Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti in eterno.

ATTO DI CARITA’Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità; e per amore tuo amo il prossimo come me stesso e perdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre più.
PREGHIERA QUOTIDIANA: "SEGRETO DI SANTITA’ ".O Spirito Santo, anima della mia anima, io ti adoro, illuminami, guidami, fortificami, consolami, dimmi quello che devo fare, dammi i tuoi ordini: ti prometto di sottomettermi a tutto quello che desideri da me e di accettare quello che permetterai che mi succeda. Fammi soltanto conoscere la tua volontà! Amen
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.  Amen.