venerdì 25 ottobre 2013

IL VANGELO DEL GIORNO

In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l'aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo».


Medita

Termina con oggi il lungo capitolo 12 di Luca, nel quale abbiamo incontrato diversi messaggi del Maestro, alcuni rivolti direttamente ai discepoli, altri alle folle. E ad esse, la pericope di oggi, pone nuovamente il tema della ipocrisia.
Gesù ricorre a due immagini che senz’altro erano assai conosciute. La prima riconduce ai lavori dei campi, quando era determinante comprendere il tempo delle piogge e il tempo delle arsure. La seconda presenta, e non è la prima volta, il personaggio del giudice che, lo abbiamo già incontrato, non sempre brilla per correttezza: quindi meglio evitare di trovarsi alla sua presenza.
L’ipocrisia è di quanti sanno comprendere e presentare il messaggio agli altri senza, tuttavia, riconoscere quanto li attraversa e li coinvolge. Gesù invita alla riflessione sul tempo che viviamo e sul valore che ad esso assegniamo. La venuta dell’Emmanuele, del Dio-con-noi, ha inaugurato una stagione nuova. È arrivato il tempo della salvezza, un tempo dal valore qualitativamente superiore al solito scorrere del tempo. È il tempo del Regno, kairos, che si inserisce nella vita quotidiana di tutti noi, kronos: sappiamo riconoscerlo?

Per Riflettere

Siamo afflitti da una malattia: ci vediamo poco da vicino e troppo bene da lontano. Indulgenti con noi stessi, pronti ad accusare gli altri. La nostra miopia è molto più grave dei limiti degli altri.

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