Episcopato è servizio, non onore: così il Papa per l'Ordinazione episcopale di mons. Gloder e mons. Speich




(Veni Creator)
“Volete predicare, con fedeltà e perseveranza, il Vangelo di Cristo?
(Gli eletti): Si, lo voglio”.
“Volete custodire puro ed integro il deposito della fede...?
(Gli eletti): Si, lo voglio”.
Queste ed altre domande, rivolte in base all’antica tradizione dei santi padri ai due ordinandi vescovi, sono state precedute dall’omelia di Papa Francesco. I vescovi, “custodi e dispensatori dei ministeri di Cristo” - ha detto il Santo Padre - sono chiamati a seguire l’esempio del Buon Pastore e a servire il popolo di Dio. Al presule – come si ricorda nel Pontificale Romano – “compete più il servire che il dominare”:
“Episcopato infatti è il nome di un servizio, non di un onore. Sempre in servizio, sempre il servizio”.
Dopo aver esortato ad annunciare la Parola – come si legge nel Pontificale Romano - in ogni occasione, opportuna e non opportuna, Papa Francesco ha ricordato la centralità della preghiera:
“Un vescovo che non prega è un vescovo a metà cammino. E se non prega il Signore finisce nella mondanità”.
Il servizio alimentato dalla Parola - ha aggiunto il Santo Padre – deve essere orientato dall’amore:
“Amate, amate con amore di padre e di fratello tutti coloro che Dio vi affida. Anzitutto, amate i presbiteri e i diaconi. Sono vostri collaboratori, sono i più prossimi dei prossimi, per voi. Mai far aspettare un presbitero, un’udienza, subito rispondere. Siate vicini a loro. Ma anche amate i poveri, gli indifesi e quanti hanno bisogno di accoglienza e di aiuto. Abbiate viva attenzione a quanti non appartengono all’unico ovile di Cristo, perché essi pure vi sono stati affidati nel Signore. Pregate tanto per loro”.
Oltre a servire e ad amare – ha concluso Papa Francesco – i vescovi sono chiamati a vegliare “su tutto il gregge”, nel nome del Padre, di suo Figlio Gesù Cristo e dello Spirito Santo che dà vita alla Chiesa.
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