Chiara Amirante: la testimonianza di Giovanni Paolo II ci chiama tutti alla santità




R. - Giovanni Paolo II, senz’altro, è stato un gigante di santità, è stato veramente un uomo straordinario; ha lasciato un segno nella storia, nel cuore di ciascuno di noi che abbiamo avuto, in qualche modo, la possibilità di vivere tanti momenti di grazia e di verità che lui ha saputo regalarci. Cosa mi dice questo giorno? Intanto mi ricorda che tutti siamo chiamati alla santità. A volte pensiamo: “Ecco, ci sono queste persone straordinarie: Giovanni Paolo II, San Francesco, Santa Teresina, Santa Teresa …” Loro erano persone straordinarie chiamate alla santità, e dimentichiamo invece quel “É volontà di Dio, la vostra santificazione” che ci rivela la Parola di Dio. Questa grandissima vocazione di ogni cristiano - che è la santità -, mi ricorda quella di Giovanni Paolo II.
D. - 35 anni fa iniziava il ministero petrino di Karol Wojtyla con quel Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo! che è un po’ la cifra del suo memorabile Pontificato …
R. - Quel Non abbiate paura, lo ha incarnato prima di tutto con la sua vita, ha spalancato le porte a Cristo fino ad arrivare a poter ripetere con San Paolo "non sono più io, ma è Cristo che vive in me". In ogni incontro con lui, mi ha proprio colpito questa forte esperienza di incontrare l’uomo che sentivi in profonda comunione con Cristo crocifisso. E senz’altro per noi questo messaggio Non aver paura è stato fondamentale perché è un non aver paura che nasce proprio dall’amore a Cristo crocifisso. Quelle volte che io andavo in strada nelle "zone calde" anche molto pericolose, ecco un po’ di paura affiorava in me però era più forte questo amore verso i fratelli che in qualche modo incarnano una presenza particolare di Cristo crocifisso.
Ultimo aggiornamento: 23 ottobre
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